Una passeggiata di due chilometri e mezzo a partire dalla radice della diga Trapanelli, che chiude l’omonimo passaggio fra la terraferma e l’Isola Pedagna Grande, lungo spiagge di sabbia bianca che furono, prima dell’avvento della grande industria, tra le zone naturalistiche più suggestive del litorale di Brindisi.
Durante la primavera, l’azzurro intenso del cielo che incontra il verde ed il bianco di numerosissimi gigli di mare presenti lungo le dune di sabbia bianca, fanno da sfondo al relitto di un, ormai distrutto, peschereccio albanese incagliato proprio nelle Secche degli Argonauti, conosciute come “Secche di Punta Cavallo”, presenti a poco più di un centinaio di metri dalla costa e caratteristiche di questo luogo.
HABITAT COSTIERO
- Litorale sabbioso
- Praterie di Posidonia
- Zona Interditale Limacciosa
Photo Credit: Giuseppe Lanotte
Durante le stagioni invernali il Relitto Fantasma, situato in mezzo al mare, si comporta da piccola isola di riposo per una delle numerose colonie di cormorani che si possono osservare con un buon binocolo lungo tutto il litorale Brindisino.
Continuando più a sud per altri 3 chilometri è possibile raggiungere il Parco delle Saline di Punta della Contessa dove stanziano i fenicotteri rosa.
COSA VEDERE
- Torre Cavallo
- Relitto di un vecchio peschereccio
- Presidi Militari abbandonati
- Strutture per la mitilicolturarre
Photo credit: Aldo Rizzo
Il fondo marino di natura limacciosa e sabbiosa, degrada dolcemente verso il largo raggiungendo profondità di 5/6 metri a mezzo miglio dalla costa sino ad un massimo di 15 metri.
Caratteristica è la presenza di rigogliose praterie di Posidonia oceanica a partire dai 3 metri di profondità, pianta acquatica endemica conosciuta anche come “Erba di Nettuno”.
ESPERIENZE NATURALISTICHE
- Immersioni Ricreative
- Avvistamento Cetacei
- Navigazione in Canoa
- Trekking
- Birdwatching
Photo Credit: Giuseppe Lanotte e Aldo Rizzo
Ed il mare concederà ad ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni (Cristoforo Colombo)
*Contenuti sviluppati attraverso foto, sopralluoghi e ricerche con il contributo volontario di Aldo Rizzo, Giuseppe Lanotte ed Alessandro Caiulo. I testi prendono spunto dagli articoli di Alessandro Caiulo pubblicati sul il7 Magazine.